Oltre ad un ricco assortimento di prodotti enogastronomici da gustare, la regione Marche offre luoghi incantevoli, ricchi di arte e di storia, in cui nutrire lo spirito. Gradara è uno di questi posti magici in cui fare un tuffo nel passato è ancora possibile.
Percorrendo l’Autostrada A14 all’altezza di Cattolica non puoi non lasciarti affascinare da quella meravigliosa Fortezza Medievale che svetta imponente dall’alto della collina: è il Castello di Gradara, dove si consumò nel 1289 la tragedia di Paolo e Francesca, brutalmente assassinati per mano di Giovanni Malatesta, fratello geloso di Paolo e sposo di Francesca.
Il fascino della Fortificazione è incredibile, sia di giorno che di sera con la sua suggestiva illuminazione, e dopo averla rimirata per anni dal finestrino dell’automobile, rievocando la triste storia per cui è storicamente nota, abbiamo deciso di andare a visitarla con i bambini per una alternativa giornata d’agosto.
Appena usciti dall’autostrada (Pesaro o Cattolica è lo stesso) si seguono le indicazioni per Gradara e, se si è fortunati come lo siamo stati noi, si può parcheggiare direttamente sotto le cinta murarie.
Appena scesi dalla macchina siamo rimasti affascinati dalla grandiosità della Fortezza e dal suo perfetto stato di conservazione e, per qualche minuto, all’ombra delle mura, siamo stati letteralmente catapultati in un’altra epoca.
Oltrepassato l’Arco con cui si accede al borgo ci siamo ritrovati nella via principale che si inerpica in salita verso la Rocca. Da un lato e dall’altro della salita piastrellata in pietra si affacciano i tipici negozietti di souvenir che propongono oggetti in stile medievale ma anche ogni sorta di articolo che può essere attraente per i turisti. Salendo si notano alcuni piccoli ristorantini con i tavolini direttamente sulla strada e menù in bella vista.
Una volta entrati nella corte del Castello, dopo aver superato il Ponte Levatoio, abbiamo capito che ne era valsa la pena. Ogni angolo qui ha un fascino particolare e si viene rapiti da un’atmosfera magica in grado di farti fare un tuffo nel passato, riportandoti agli splendori delle famiglie che da qui hanno governato (Malatesta, Sforza, Della Rovere). La visita alle varie stanze dura poco meno di un’ora e si passa dalla Sala delle Torture alla Cappella, attraversando salottini, camere da letto e altri locali in cui trovano posto dipinti e affreschi di una certa importanza. La stanza di Francesca è particolarmente suggestiva e nel mirare ogni suo angolo, dal letto a baldacchino fino al camino nella parete opposta, non ci si può esimere dal riportare il pensiero a quanto accaduto ai due giovani.
Al termine della visita si è accolti in una armeria e i ragazzi, come prevedibile, sono stati letteralmente rapiti da quegli oggetti del passato che testimoniano il ruolo che Gradara ha avuto, anche grazie alla sua posizione strategica, nelle guerre per accaparrarsi i territori circostanti.
Salendo lungo i Camminamenti, che partono dall’ingresso del borgo, sotto il grande orologio, abbiamo ripercorso un tratto delle cinta murarie merlate, potendo mirare dall’alto la fortezza nella sua grandiosità e riuscendo a spingere lo sguardo lungo il territorio circostante, fino al mare.
Prima di dirigerci nuovamente verso l’arco per uscire dalla Fortificazione, ci siamo dedicati un’ultima passeggiata tra le viuzze del borgo soffermandoci su una piccola bottega di specialità enogastronomiche locali … tappa fissa in queste nostre “girate”… e tra le squisitezze proposte non potevano non spiccare i biscotti di Rinascimento a Tavola… nella versione tradizionale e in quella tascabile, Cuori al Cioccolato, al retrogusto di Rhum, Mostazzoli del Duca al delicato profumo di arancia, Biscotti Salati al Farro e tante specialità dal sapore del passato…