Gli ombrelloni si chiudono, le spiagge si vuotano, ma la fine dell’Estate e l’inizio dell’Autunno ci riservano giornate perfette per scoprire piccoli borghi che, tra natura, storia e gastronomia, conquistano per la loro sorprendente autenticità. Questa volta vi porto a spasso tra San Lorenzo in Campo e Castelleone di Suasa, chi viene?
Io ho conosciuto questa zona nel mio peregrinare alla ricerca di specialità gastronomiche e nelle varie incursioni ho avuto modo di scoprire prima di tutto il piccolo borgo di San Lorenzo in Campo.
Poco più di 3000 abitanti, su una collinetta della Valle del Cesano, San Lorenzo in Campo prende il nome dall’Abbazia omonima fondata dai monaci benedettini nel Medioevo, che annovera tra i suoi abbati commendatari anche quel Giuliano Della Rovere, divenuto Papa con il nome di Giulio II.
All’ingresso dell’Antico Castello, (dove è stata scattata la foto di copertina) sorge l’austero Palazzo della Rovere, che ospita ben tre raccolte museografiche, quella archeologica, quella etnografica-africana e quella di storia naturale. Adiacente sorge l’ottocentesco Teatro Tiberini, elegantemente decorato con motivi pittorici neoclassici e liberty, uno dei tanti piccoli e deliziosi teatri di cui è ricchissima la nostra Regione.
Salendo fino alla sommità del paese si aprono bellissimi scorci sulle colline circostanti, dove sorgono gli antichi castelli di Montalfoglio e S. Vito sul Cesano, entrambi circondati da robuste cinte murarie. Vale la pene citare che dal punto di vista gastronomico la natura intorno a San Lorenzo in Campo ci regala fioriture speciali, da cui si ottengono mieli monoflora di incredibile qualità, come il particolarissimo ed energizzante Miele di Colza, uno dei miei preferiti(!).
Se ci si allontana di pochi chilometri dal centro storico di San Lorenzo in Campo ci si imbatte in una delle aree archeologiche più incredibili della nostra Regione, l’antichissima Suasa Senonum, facente parte del Comune di Castelleone di Suasa. Il sito è visitabile e, oltre ai resti di un imponente Anfiteatro Romano, utilizzato nella bella stagione per spettacoli ed eventi, troverete i resti di una Domus, l’antica Villa Patrizia dei Coiedii. Oltre all’ampiezza e alla complessità architettonica dell’intera costruzione quello che vi lascerà senza fiato sono gli splendidi mosaici pavimentali, raffiguranti scene mitologiche, floreali e geometriche, realizzate con diversi tipi di pietra colorata.
Avrete capito che ci sono ottime ragioni per fare un giro da queste parti, non ultima la possibilità di assaggiare una vera leccornia, la famosa Cipolla di Suasa, una varietà autoctona ottima anche sotto forma di Confettura, da abbinare a formaggi stagionati e bolliti di carne.
Siete pronti a partire?