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Ognuno di noi ha nella sua memoria quei profumi che, in un batter d’occhio, evocano immediatamente pensieri piacevoli, da cui lasciarsi portare. Uno di questi per me è il profumo della “Pizza” di Pasqua, che, a dispetto del suo nome, è un magnifico dolce della tradizione marchigiana. Lo conoscete?

Questa meraviglia è immancabile sulle tavole del periodo Pasquale, specialmente nei comuni dell’Alto Maceratese. Io sono nata a Tolentino e nei miei ricordi di bambina era mia nonna Lisetta che la preparava, da grande cuoca quale era, alcuni giorni prima della Pasqua..

Farina, latte, uova, lievito, burro, miele, zucchero, buccia di limone, canditi di limone, di arance, tanti canditi, di quelli buonissimi, che mia nonna comprava interi dalla migliore bottega del paese, e che io rubavo dal tavolo mentre venivano preparati tutti gli ingredienti. L’incanto continuava quando, una volta cotta, bisognava mettere la “fiocca”, la glassa bianca di zucchero e albume, preparata rigorosamente a mano (non erano tempi da mixer e robot da cucina quelli), con cui la Pizza veniva ricoperta, insieme ai confettini colorati.

Adoro questo dolce per la sua consistenza soffice ma soprattutto per il suo incantevole profumo, così autentico e genuino. Dopo quella di mia nonna non è stato semplice trovare una versione che potesse reggere il confronto, fino a quando non ho scoperto che Roberto Cantolacqua, tolentinate anche lui, la produceva proprio come nella migliore tradizione.

E allora come potevamo non farvi assaggiare la sua profumatissima Pizza di Pasqua?