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Una ricetta semplice, a base di farina, acqua, lievito, olio (poco) e un po’ di sale e pepe. Si può preparare anche in casa, il segreto è quello di cucinarla sul forno a legna…allora diventa un modo davvero speciale di accompagnare salumi e formaggi.

Quando entro dal fornaio mi appare davanti un assortimento così ampio che mi risulta difficile scegliere cosa acquistare… allora in preda alla confusione finisco per chiedere alla commessa di darmi un pane semplice, come quello di una volta, magari non troppo salato, cotto a legna (solitamente preferito nella mia famiglia visto che ho sposato un fiorentino doc!). E il più delle volte non c’è!!!!
E così mi capita spesso di tornare a casa dal lavoro, tirarmi su le maniche e farmelo da sola il pane, in modo da scegliere gli ingredienti più genuini… e lasciare che il profumo avvolga la casa.
E visto che dalla tradizione e dalla semplicità spesso si può trarre il meglio del gusto, voglio raccontarvi qualcosa di più su un pane della tradizione marchigiana: la crescia cingolana.
La crescia, nella tradizione contadina della nostra regione, si faceva in modo residuale quando si preparava il pane. Questo, infatti, veniva sempre fatto in casa e dovendo durare anche due settimane o più, se ne facevano delle forme molto grandi affinché durassero più a lungo. La pasta che avanzava, e che non era sufficiente per realizzare un altro filone o pagnotta di pane, veniva schiacciata e cucinata sulla griglia, appoggiata sulla brace del forno a legna.

La crescia cingolana è figlia di questa tradizione antica ed è perfetta per accompagnare salumi nostrani, come il Ciauscolo o la Lonza. Nelle Marche viene spesso servita con verdure cotte strascinate con olio di oliva e aglio, a cui i più golosi abbinano salsicce grigliate oppure fette di pecorino dei Sibillini.
Quella che preferisco delle tante è realizzata a Cingoli, dal Ristorante Villa Ugolini dove Pierino, il proprietario, da molti anni ne fa uno dei suoi cavalli di battaglia e ne realizza anche varianti a quella tradizionale, per esempio ottime la crescia con cipolla e la crescia con polenta. La prima volta che ho assaggiato la crescia di Pierino ero con la mia famiglia al completo proprio a Villa Ugolini, e i miei figli l’hanno subito adorata. Ora è il principale ingrediente dei nostri gustosi sabati sera, in alternativa alla pizza, o per deliziosi pranzi primaverili.
A differenza della piadina romagnola, la crescia ha uno spessore maggiore e si porta a tavola in piccoli spicchi (ogni pezzo pesa circa 450 gr e si possono fare anche 12 spicchietti).
Vi assicuro che non farete in tempo a scaldarli che in pochi minuti verranno divorati!!!! A voi racconto un piccolo segreto che mi ha rivelato Pierino, non scaldatela in forno perché si asciuga troppo, ma appoggiatela intera o a spicchi direttamente sulla piastra, su una padella antiaderente o, se non avete altro, mettetela nel tostapane!! E’ davvero speciale! Buon appetito!!

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