Tasting Marche Blog

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Il Carnevale è sempre una festa per grandi e bambini, e anche chi non ama maschere, trucchi, e parrucche o le piazze brulicanti di troppa confusione, può sicuramente rifarsi a tavola…. facendo scorpacciate degli squisitissimi dolci della tradizione carnevalesca regionale.

Ogni regione a Carnevale ha le sue specialità che a volte caratterizzano un territorio, mentre in altri casi cambiano nome pur restando molto simili.
Un esempio tra tutti? Le famose Zeppole!! Sono frittelle dolci, a forma di ciambelle, ma vengono preparate con tante varianti a seconda delle località di provenienza. Sono tipiche delle regioni centro-meridionali, soprattutto Campania, Puglia e Sardegna, ma si sono diffuse ormai su ampia scala e ogni ricetta ha la sua peculiarità. In Campania per esempio la pasta viene preparata sul fornello e quindi subisce una prima cottura prima di essere fritta, in Puglia invece le ciambelline vengono preparate a freddo e lasciate lievitare prima della frittura, così come in Sardegna … e nelle Marche.

A casa mia la ricetta più gettonata di zeppole, tra le tante che ho provato, è quella della mia cara zia Aurelia che vi svelo all’istante: 1 uovo, mezzo chilo di farina, una tazzina di Mistrà, 1 limone o 2 arance, 60 gr di lievito di birra grattugiato, un bicchiere di latte tiepido, mezz’etto di burro, una patata lessa (sentirete che morbidezza!!) e una pioggia di zucchero per cospargerle successivamente alla frittura. Il procedimento è molto semplice, io sciolgo il lievito nel latte e nell’anice e, insieme al burro fuso, li incorporo alla farina con l’uovo e la buccia grattugiata di un limone. Per ultimo aggiungo una patata lessa, impasto il tutto, preparo dei rotolini dello spessore di circa un cm che poi chiudo a forma di ciambelline e le lascio lievitare al caldo finché non sono belle gonfie (tra un’ora e due a seconda della temperatura dell’ambiente). Friggo le zeppole in olio di semi di girasole, le scolo e ancora bollenti le rotolo nello zucchero semolato. Davvero una specialità mangiate calde!

Ma che dire delle famose Chiacchiere di Carnevale? Dette anche cenci o donzelle (Toscana), crostoli (Trentino), frappe o sfrappole (Emilia), lattughe o cenci (Lombardia), galani (Veneto), bugie (Piemonte)…. nelle Marche l’influenza principale è quella emiliana ma ognuno le chiama un po’ come vuole. Sono molto semplici: farina, uova, burro, zucchero e un bicchierino di mistrà o di rum…..si stende la foglia molto sottile, si taglia in rettangoli di varie dimensione che si friggono. Appena cotte si spargono con lo zucchero a velo e si conservano anche per qualche giorno senza problemi. Qualcuno le cucina al forno per mantenerle ancora più leggere!

Ma i dolci di Carnevale preferiti dai miei figli sono le Castagnole. Ci sono tante ricette, per realizzarle, ma il segreto che ho imparato solo da pochi anni è quello di cospargerle dopo la frittura con il miele fuso invece che con lo zucchero a velo! Un accorgimento banale ma che le rende assolutamente golose per grandi e piccoli e per il quale si può utilizzare tutta la gamma di mieli marchigiani dal gusto più dolce: Miele di acacia, Miele di melata, Mielelavanda, Miele millefiori, Crema di miele e nocciole!!!

Buon Carnevale a tutti!!!